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Accesso al farmaco: tavola rotonda con i rappresentanti di AIFA

“Non critico la qualità del processo di accesso al farmaco, ma ho molto da ridire sulla durata del processo stesso” Ivan Gardini, inizia così il suo intervento al tavolo di discussione organizzato durante la terza Conferenza Nazionale sulla Ricerca Sanitaria in merito al tema della Semplificazione dei processi di accesso al farmaco del 13 novembre 2012


Presenti al workshop il direttore dell’ AIFA, L.Pani che ha aperto il dibattitto con l’Associazione dopo aver ascoltato la posizione dell’industria farmaceutica attraverso la testimonianza di Pierluigi Antonelli  AD di MSD Italia e numero uno dellaIAPG, che ha semplificato in poche battute il rischio che il nostro Paese, da qui a pochi anni,  potrebbe correre: “ lo stop della ricerca farmaceutica da parte delle multinazionali” e di conseguenza la mancanza di terapie innovative in tempi brevi e gratuite nelle fasi di sperimentazione. Da queste considerazione nasce la preghiera di Gardini all’AIFA: “Facciamo delle politiche attrattive sui trials scientifici perché stanno arrivando delle molecole molto interessanti e non dobbiamo distogliere l’interesse delle aziende” come del resto si evince dal recente decreto del ministro Balduzzi.


L’attenzione del direttore dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Prof. Luca Pani, sulle “risorse che mancano soprattutto a causa dello sforamento della spesa ospedaliera (dati luglio 2012)” si conclude con l’auspicio di trovare i fondi necessari. L’EPAC,  con il supporto di Tonino Aceti (Cittadinanza Attiva), è stata molto precisa proponendo una politica di accesso al farmaco flessibile e con tempi ridotti.


Tale politica  potrebbe essere sostenuta da un’intensificazione dell’attività della CTS oppure bisognerebbe prendere in considerazione un acceso mirato  per i pazienti più a rischio poiché ci sono “pazienti che non possono aspettare 12 mesi” continua Gardini“sottogruppi di pazienti altamente a rischio, colpiti da cirrosi avanzate o dei trapiantati,  rischiano la vita perchè la combinazione dei nuovi farmaci ha un tempo di somministrazione e di efficacia ben preciso nel decorso della malattia, infatti possono essere utilizzati fino ad un’attimo prima della fase di scompenso”.


L’AIFA tende a non fare classifiche di pazienti e di patologie, ma nell’ottica di analizzare  i parametri che definiscano le priorità di accesso propone all’Associazione di presentare uno Scientific Advice, magari da discutere in occasione dell’OPEN AIFA.


EPAC sollevando il tema della differenza tra ascolto e coinvolgimento si rende disponibile ad essere coinvolta in tutti i passaggi necessari per l’accesso al farmaco e non solo in una fase di ascolto one-shot. Perché il coinvolgimento costante dei pazienti è funzionale allo snellimento delle procedure anche attraverso le molteplici testimonianze che possono essere riportate nelle fasi decisionali “anche se a volte possono essere fastidiose, ma il più delle volte estremamente utili e concrete poiché EPAC conta su volontari professionalizzati” conclude il Presidente dell’Associazione.

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