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Sorveglianza per epatocarcinoma (HCC) ed indicazioni terapeutiche.

Quali pazienti sottoporre a sorveglianza per HCC?
La sorveglianza per HCC deve essere effettuata in quanto costo-efficace in tutti i seguenti pazienti:

  • Pazienti con cirrosi in classe A o B di Child-Pugh
  • Pazienti con cirrosi in classe C di Child-Pugh in attesa di trapianto di fegato
  • Pazienti non-cirrotici con epatopatia cronica (fibrosi epatica ≥ F3 Metavir o ≥10 Kpa all’elastografia [Fibroscan])

Nota bene: condizione essenziale per tutte le categorie di pazienti sopra elencate è quella di non presentare controindicazioni al trattamento radicale o palliativo efficace.

Quali esami richiedere per la sorveglianza per HCC?

  • La sorveglianza deve basarsi sull’impiego dell’ecografia epatica ripetuta ogni 6 mesi.
  • L’ecografia dovrebbe essere eseguita sempre da un operatore medico esperto di ecografia epatica.
  • Il dosaggio ematico dell’alfa-fetoproteina (AFP) non è un test efficace per la sorveglianza.


Quale follow-up post-trattamento è suggerito in un paziente con HCC?
La scelta del trattamento in un paziente con HCC è innanzitutto guidata dalla presenza di eventuali controindicazioni, dalla grandezza, numerosità e localizzazione dei noduli, età del paziente, comorbidità e classe di Child. Esistono alcune classificazioni internazionali basate su questi parametri che aiutano lo specialista nella scelta. Quest’ultima dipende anche dalle locali possibilità di trattamento ed in alcuni casi possono essere anche combinate. In genere, il sospetto di HCC è posto dall’ecografia o dalla TAC. Qualunque trattamento venga intrapreso dovrebbe essere sempre successivo alla conferma istologica di HCC su agobiopsia ecoguidata. I trattamenti loco-regionali ad invasività limitata sono la termoablazione con radiofrequenza e l’alcolizzazione (entrambe eco-guidate), segue la chemioembolizzazione in genere più invasiva e determinante una distruzione di una quota maggiore di parenchima epatico, e quindi la resezione chirurgica. La chemioterapia con Sorafenib, farmaco anti-angiogenico, è indicata nei casi più avanzati e non altrimenti trattabili. Per una quota limitata di pazienti, un’opzione risolutiva è rappresentata dal trapianto di fegato. Il monitoraggio domiciliare del paziente dimesso dopo trattamento per HCC, prevede soprattutto la valutazione dell’andamento degli indici di citolisi e di sintesi epatica insieme all’imaging ecografico e/o TAC, allo scopo di monitorare l’estensione dell’area di necrosi e la funzione epatica residua. Il paziente con diagnosi di HCC, trattato con successo o non, rimane un paziente critico per quanto a recidiva o diffusione del tumore. Per questi motivi, il monitoraggio clinico-laboratoristico-strumentale, lo stesso descritto in scheda 3.2, deve essere più ravvicinato (due-tre mesi). Spesso è necessaria l’esecuzione di TAC o RMN con mezzo di contrasto.

Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di Alfasigma S.p.A.

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