Introduzione
La gestione del paziente con malattia cronica è uno dei principali problemi della medicina odierna, in quanto richiede lo sviluppo di modelli organizzativi strutturati ma al tempo stesso flessibili ed in grado di rispondere alle specifiche e mutuabili necessità del paziente lungo il decorso della sua malattia, basandosi su una costante interazione e integrazione tra “medicina del territorio” e “medicina ospedaliera”.
La cirrosi epatica … rappresenta l’evoluzione di patologie epatiche croniche infiammatorie e/o degenerative che portano alla cirrosi nell’arco di alcuni decenni. Questo stadio rappresenta spesso il passaggio intermedio verso forme più avanzate di compromissione morfofunzionale epatica e di coinvolgimento sistemico dell’organismo, caratterizzate dall’insorgenza di complicanze e di scompenso. Le cause principali della malattia cirrotica sono le infezioni epatitiche sostenute dai virus (HBV, HCV e HDV), l’alcol e la malattia metabolica. Accanto a queste, esistono numerose altre cause meno frequenti di danno epatico cronico nel soggetto adulto, quali, ad esempio, autoimmunità, accumulo di ferro e rame, malattie genetiche.

Calcolando che circa il 20-30% dei pazienti con epatopatia cronica sviluppa una cirrosi epatica nel corso di due-tre decenni e che una quota consistente di questi andrà incontro all’insorgenza di complicanze della cirrosi, quali l’insufficienza epatica e l’epatocarcinoma, ne risulta che circa 200.000 Italiani sarebbero oggigiorno affetti da cirrosi epatica. Ogni anno il 5% di essi muore a causa della malattia cirrotica (circa 10.000) e circa 1000 cirrotici all’anno subiscono il trapianto di fegato.
La maggior parte delle malattie croniche di fegato sono oggi controllabili o curabili e quindi l’arrivo alla cirrosi può essere efficacemente ritardato o persino bloccato. Allo stesso tempo, alcune forme di cirrosi possono essere efficacemente controllate, così come possono essere gestite per tempi più lunghi le complicanze della malattia.
Il medico di Medicina Generale (MMG) ha il compito fondamentale di identificare precocemente i soggetti con epatopatia cronica a rischio evolutivo e di gestire efficacemente quelli con cirrosi epatica considerando che quest’ultima spesso non presenta manifestazioni cliniche fino a che non compaiano le complicanze.
Il sospetto dovrà essere suggerito dall’alterazione di parametri ematici (rapporto AST/ALT, piastrinopenia, aumento della bilirubina e della fosfatasi alcalina, riduzione dell’albumina e del tempo di protrombina) ed ecografici (nodularità, ipertrofia lobo caudato, irregolarità dei margini). Al MMG interessa in particolar modo sia la diagnosi eziologica che quella clinica differenziale con gli stadi pre-cirrotici al fine di programmare specifici interventi preventivi, terapeutici e di sorveglianza.
l’approccio sequenziale di fronte ad un sospetto di cirrosi epatica dovrà essere: conferma diagnostica, identificazione eziologica, stadiazione e prognosi, eventuale selezione per trapianto. Appare evidente che l’identificazione precoce del soggetto con epatopatia cronica, la stadiazione della sua malattia ed un intervento personalizzato di terapia e/o monitoraggio sono passaggi essenziali per la cura ottimale di questi pazienti e per garantire, al tempo stesso, la sostenibilità economica degli interventi sanitari.
Da un punto di vista terapeutico, al di là dei trattamenti specifici, molta attenzione dovrà essere posta all’immunizzazione (vaccinazioni), all’apporto nutritivo ed al mantenimento dello stato di salute generale. Una gestione condivisa basata sulla stretta collaborazione tra MMG e specialista Epatologo, attraverso l’individuazione dei rispettivi compiti, appare necessaria affinché il percorso assistenziale complessivo del paziente con cirrosi epatica sia caratterizzato da appropriatezza diagnostico-terapeutica, anche in virtù degli elevati costi di gestione di questo specifico paziente sia in termini di indagini diagnostiche che di trattamento.
Il MMG può contribuire in maniera significativa alla gestione di questo percorso assistenziale mediante:
- precoce identificazione dei soggetti portatori di malattia epatica cronica a rischio evolutivo.
- identificazione dei pazienti da avviare allo specialista Epatologo per completamento diagnostico (stadiazione malattia) e definizione del programma di cura e monitoraggio.
- Informazione del paziente.
- Integrazione con i servizi ospedalieri per la gestione del paziente (aderenza al programma terapeutico e di monitoraggio, gestione delle comorbidità che possono condizionare e/o interferire con la prognosi), incluse anche le complicanze sistemiche della malattia epatica e quelle del paziente trapiantato.
Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di Alfasigma S.p.A.
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