Gestione e monitoraggio del paziente con scompenso ascitico
L’ascite è la complicanza più frequente e la maggiore causa di ospedalizzazione dei pazienti cirrotici, ma anche la condizione meglio gestibile in ambito domiciliare.
Tra le indicazioni generali da distribuire al paziente ed ai suoi familiari è particolarmente importante che avvenga la misurazione giornaliera del peso corporeo, il metodo più efficace per il controllo della ritenzione idro-salina e dell’ascite. Il paziente deve interpellare il MMG quando l’aumento del peso supera i 2-4 kg in pochi giorni.
Il trattamento diuretico [antialdosteronici (100-400 mg/die) in associazione con diuretici d’ansa (furosemide 25-150 mg/die) a dosi progressivamente crescenti] è la terapia di scelta.
Quali esami di controllo prescrivere?
In presenza del primo scompenso ascitico, il paziente andrebbe ospedalizzato al fine di effettuare una rivalutazione della condizione di malattia e per meglio identificare la causa determinante lo scompenso. In ogni caso, l’inquadramento ed il monitoraggio di un episodio di scompenso ascitico prevede oltre all’esecuzione di un’ecografia, il dosaggio dell’albuminemia, della creatinina, della sodiemia e della potassiemia, della sodiuria e della potassiuria delle 24h, la misurazione della diuresi e del peso corporeo. Queste indagini devono essere ripetute ogni 3-7 giorni fino al raggiungimento del compenso e successivamente ogni 1-3 mesi.
Quando consultare lo specialista?
Il paziente necessita di una rivalutazione specialistica in presenza di un primo scompenso ascitico e successivamente quando lo stesso dovesse diventare resistente ai trattamenti diuretici. In questi casi è possibile concordare con lo specialista il trattamento migliore da poter iniziare in ambiente ospedaliero e con eventuale prosecuzione a domicilio del paziente. La terapia diuretica potrà essere affiancata dalla paracentesi, eseguibile anche in ambiente domiciliare, seguita dall’infusione di albumina (8 g albumina/l di ascite rimossa) insieme a diuretici.
La paracentesi è da riservare ai casi di ascite recidivante e poco responsiva ai diuretici e deve consistere nella rimozione di volumi di 5-8 litri. La somministrazione di albumina a cicli o dopo paracentesi, pur essendo un rimedio altamente efficace nel mantenere il compenso e la diuresi, è regolamentata da disposizioni generali (nota AIFA) e regionali, laddove emanate, con limitazioni legate al frequente uso improprio ed ai costi del prodotto. Occorre dedicare una particolare attenzione agli stati di oligoanuria conseguenti a disidratazione o a squilibrio elettrolitico, spesso legati ad uso protratto ed eccessivo di diuretici.
Quando ricoverare il paziente?
Il ricovero in ospedale è consigliabile, in presenza di un primo scompenso ascitico ed ogni qualvolta il paziente si trovi nella condizione che necessiti di una rivalutazione della condizione epatica incluso l’esame del liquido ascitico. I pazienti con ascite refrattaria (non responsiva a diuretici ai massimi dosaggi e paracentesi), peritonite batterica spontanea (infezione del liquido ascitico) o insufficienza renale (sindrome epato-renale) devono essere tempestivamente ospedalizzati.
Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di Alfasigma S.p.A.