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Gestione e monitoraggio del paziente con encefalopatia epatica.

La diagnosi di encefalopatia epatica è fondamentalmente una diagnosi clinica. Il paziente con cirrosi epatica che presenti sonnolenza, stato confusionale, disorientamento temporo-spaziale, flapping tremor delle mani, andatura instabile, parola rallentata è verosimilmente affetto da encefalopatia epatica. Questa è classificabile in quattro stadi che giungono fino al coma. Qualunque stadio può potenzialmente regredire con adeguata terapia.

Le cause responsabili dell’insorgenza di una encefalopatia epatica possono essere diverse. Non deve essere tralasciata la considerazione che queste manifestazioni sono indice di una malattia avanzata e di una riserva epatica funzionale estremamente ridotta.

Tra le cause precipitanti un’encefalopatia epatica devono essere ricercati soprattutto gli squilibri idro-elettrolitici spontanei o farmaco-indotti (diuretici), la stipsi, i sanguinamenti gastro-intestinali, le infezioni (urinarie e respiratorie), l’uso di sedativi del SNC, lo scompenso glicemico e l’avanzamento della malattia epatica.

Il trattamento di questa complicanza della cirrosi epatica prevede di pari passo l’identificazione della causa sottostante e quindi il suo trattamento specifico (antibiotici, reidratazione, sospensione di alcune terapie farmacologiche, normalizzazione dell’evacuazione, arresto del sanguinamento gastro-intestinale,…) e la terapia per l’encefalopatia [somministrazione di lattulosio per clistere (500 ml diluito al 50% con acqua), somministrazione orale di lattulosio o lattitolo (1-3 cucchiai 3 volte al di) e di rifaximina (400 mg tre volte al di)].

Quando ricoverare il paziente?
Il paziente con encefalopatia epatica può essere trattato a domicilio con l’intervento di personale infermieristico laddove le condizioni ambientali e familiari lo consentano. In presenza di un mancato o insufficiente miglioramento del quadro neurologico dopo 12-24 ore di trattamento, è consigliabile ricoverare il paziente in ambiente ospedaliero per ottimizzare il monitoraggio dei parametri bioumorali e gli interventi terapeutici.


Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di Alfasigma S.p.A.

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