L'encefalopatia epatica
L’encefalopatia epatica - chiamata anche encefalopatia porto-sistemica - è una sindrome neurologica caratterizzata da alterazioni della coscienza, della personalità e della funzione neuro-muscolare conseguenti all'immissione in circolo di sostanze "tossiche" di natura azotata (principalmente l’ammonio) che provengono dall’intestino e che a causa della ridotta funzione epatica non vengono metabolizzate ed eliminate dal fegato. Queste sostanze, in genere rappresentate da particelle minuscole, raggiungono l’encefalo determinando i quadri di encefalopatia con un ampio spettro di alterazioni mentali e motorie che possono essere inizialmente molto lievi ma che possono arrivare fino al coma.
Sulla base della gravità dei sintomi l’encefalopatia epatica viene distinta in 4 gradi:
I: lieve confusione e disorientamento, disturbi della personalità e improvvisi cambiamenti dell'umore. Alterazione del ritmo sonno-veglia, difficoltà nello scrivere e nel parlare (lento e impacciato). Sporadico tremore alle mani (flapping tremor)
II: sonnolenza, comportamento improprio, disorientamento nello spazio e nel tempo, flapping tremor.
III: profonda alterazione dello stato di coscienza con confusione e persistente disorientamento.
IV: coma senza risposta agli stimoli verbali o dolorifici.
L'encefalopatia epatica si presenta in circa il 20% dei pazienti con cirrosi e sulla base del decorso clinico viene classificata in: episodica, ricorrente o cronica ma pur sempre con un grosso impatto sulla qualità e sull’aspettativa di vita dei pazienti.
Nei pazienti con cirrosi, l’encefalopatia epatica è di solito reversibile se opportunamente trattata ed è generalmente scatenata da cause specifiche che dovrebbero essere evitate o prevenute come ad esempio: stipsi, sanguinamenti dallo stomaco o dall'esofago, infezioni, squilibri elettrolitici, diete iperproteiche, uso di alcuni farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (come i tranquillanti) o l’eccesso di diuretici.
La diagnosi viene fatta dopo aver escluso le altre possibili cause di alterazione dello stato di coscienza attraverso la raccolta della storia clinica del paziente (anamnesi), l’esame obiettivo e l’esecuzione di esami ematici e di immagine.